Il tema della VI Giornata Mondiale dei Poveri, che sarà celebrata domenica 13 novembre, prende spunto da un passo della 2^ lettera di Paolo ai Corinzi: “Gesù Cristo si è fatto povero per voi”, che il Papa ha scelto per ricordare qual è il fondamento dell’impegno di solidarietà verso i bisognosi. La Giornata Mondiale dei Poveri cade quest’anno in un contesto particolarmente difficile: mentre, ricorda Papa Francesco nel messaggio diffuso per l’occasione, l’umanità stava uscendo gradualmente dal dramma della pandemia e si profilava all’orizzonte la possibilità di riprendere le relazioni interpersonali per lungo tempo interrotte, è sopraggiunta una nuova sciagura che va ad aggiungersi alle guerre regionali che si combattono nel mondo, la guerra in Ucraina, che muta il quadro delle relazioni internazionali. Tale conflitto causa tragiche conseguenze per la perdita di vite umane, per le distruzioni e il tracollo economico del Paese, per l’odio che si radica in molti cuori e crea barriere difficili da superare, ma anche per una crescita esponenziale del numero dei poveri. Il Papa nel suo messaggio esorta a seguire l’esempio dei primi cristiani, che sostenevano i poveri con la loro generosità, raccogliendo nella celebrazione domenicale dell’Eucaristia le risorse che poi sarebbero servite a soccorrere ciascun bisognoso.

 

Essi si sentivano corresponsabili dei poveri, perché guardavano a Cristo, che si era fatto povero per loro, per arricchirli con la sua povertà. Questo è un riferimento centrale anche oggi, dal momento che i cristiani sono invitati a condividere le proprie risorse con i più deboli e i più bisognosi, perché anch’essi possano vivere una vita decorosa e felice. Così si scopre ciò che è essenziale nella vita, l’amore vero e gratuito, sull’esempio di Gesù. Non si tratta di semplice assistenzialismo, ma di promozione della dignità di ogni persona.  

 

Avvento di fraternità e Domenica della carità

Come è consuetudine, la Caritas diocesana coglie l’occasione del tempo liturgico dell’Avvento per offrire alle nostre comunità uno spunto di riflessione, affinché l’attesa del Salvatore sia stimolo per i fedeli a vivere senza deleghe la carità operosa nei confronti dei fratelli e delle sorelle più deboli. Partendo dunque dal tema scelto dal Papa per la VI Giornata Mondiale dei Poveri, ciascuna comunità è invitata ad interrogarsi sul proprio impegno a superare l’individualismo e l’indifferenza e a discernere con quali modalità servire i più deboli, affinché la salvezza che Cristo ci ha donato facendosi povero per noi, diventi visibile nella nostra vita e nelle nostre relazioni.

 

E’ questo l’intento che anima la Caritas diocesana nel proporre ai volontari e a quanti intendano condividere questo impegno un percorso di formazione e di riflessione che pone al centro la necessità di passare “dall’io al noi”, nella prospettiva di creare un “noi” sempre più ampio, perché porre limitazioni che lo restringano non corrisponde al sogno di Dio per questa umanità. Sabato 3 dicembre dalle ore 15 alle 18 si terrà dunque presso l’Istituto Agosti in piazza San Giovanni Bosco a Belluno un incontro di formazione rivolto ai volontari e agli operatori delle Caritas parrocchiali e delle Associazioni solidaristico-caritative, che avrà come tema “l’altro mi interessa”. L’interesse per l’altro, infatti, è il primo passo per creare relazioni nuove, rispettose della differenza, cioè della unicità e ricchezza di ogni essere umano, premessa indispensabile per costruire una convivenza armoniosa. L’incontro, al quale sarà presente il nostro Vescovo Renato, sarà animato da don Davide Schiavon, direttore della Caritas diocesana di Treviso. Seguirà alle 18.30 la S. Messa nella chiesa parrocchiale di don Bosco, per chi potrà parteciparvi, alle 19.30 un buffet nei locali dell’oratorio e alle 20.30 in chiesa il concerto di cori “Voci per la pace”: aprire il cuore all’altro significa anche condividerne la sofferenza e la condivisione, attraverso il canto, si fa preghiera per ottenere il dono della pace in Ucraina e nel mondo.

 

La terza domenica di Avvento, che quest’anno ricorre l’11 dicembre, tradizionalmente considerata “la Domenica della carità”, offre un’occasione preziosa per sensibilizzare le comunità cristiane alle necessità di chi vive situazioni di disagio e di sofferenza, non solo qui nel nostro territorio, ma anche in luoghi del mondo divenuti veri e propri calvari per una umanità debole e dimenticata, particolarmente nell’Ucraina, dove milioni di persone vivono in condizioni terribili, con scarsità di cibo, senza acqua, né elettricità, né cure mediche.

In concreto suggeriamo di tenere presenti alcuni obiettivi, che possono diventare oggetto di attenzione nella preghiera e nell’impegno di condivisione:

  1. Sostenere, laddove sono operanti, i servizi Caritas delle parrocchie e delle foranie, particolarmente i Centri di ascolto, strumenti preziosi per intercettare i bisogni e accompagnare le persone più fragili, in spirito di corresponsabilità e solidarietà.
  2. Partecipare all’impegno della Caritas diocesana per l’emergenza Ucraina, sia nel sostegno alle Caritas Nazionali Ucraine (quella greco-cattolica e quella latina) chiamate a rispondere alla situazione drammatica della popolazione, sia per assistere i profughi presenti in mezzo a noi.
  3. Sostenere l’accoglienza e l’inclusione sociale dei migranti e dei rifugiati, molti dei quali vivono in un vero e proprio limbo.

La Caritas diocesana è a disposizione delle Parrocchie e dei coordinamenti foraniali per incontri e momenti formativi.

Diac. Francesco D’Alfonso

formazione

 

  • Progetti Caritas

    Numerosi sono stati i progetti proposti e seguiti dalla Caritas diocesana di Belluno – Feltre in proprio, in coordinamento con Caritas italiana e con la delegazione Caritas del Nord Est.
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